sabato 17 novembre 2012

Festa delle Forze Armate 2012


Conviviale Interclub del 15 novembre 2012

Hotel Monterosa - Chiavari


Relatore: Gen. Br. Luciano Repetto
“La Stabilizzazione e la ricostruzione dopo i conflitti”




Giovedì 15 novembre al ristorante dell’Hotel Monte Rosa in Chiavari si è svolta la tradizionale cena conviviale interclub con il RC Rapallo Tigullio durante la quale il Generale di Brigata (Aus) dell’Esercito Luciano Repetto ha tenuto una relazione dal titolo “La Stabilizzazione e la ricostruzione dopo i conflitti”.

Luciano REPETTO, nato a Genova il 14 giugno  1953, ha studiato presso le Scuole pubbliche e private della città conseguendo il Diploma di Perito Tecnico Industriale. Ha frequentato il 156° Corso dell’Accademia Militare di Modena dal 1974 al 1976 e la Scuola di Applicazione di Torino dal 1976 al 1978.
Nominato Tenente di Artiglieria, è impiegato a Vercelli per 10 anni presso  il 3° Gruppo di Artiglieria da Campagna Semovente Pastrengo in qualità di Comandante di batteria e  Capo Centro Tiro.
Ha frequentato il 113° Corso di Stato Maggiore, il 114° Corso Superiore di Stato Maggiore in Civitavecchia e l’82° Corso NBC in Roma. È stato impiegato a Milano nel Comando della 3^ Brigata Meccanizzata ”Goito” e presso il Comando del 3° Corpo d’Armata presso le Sezioni Addestramento ed Operazioni.
Impiegato come Capo di  Stato Maggiore presso la Brigata Corazzata “Centauro” a Novara e la “Scuola di Artiglieria” di Bracciano ha quindi ricoperto l’incarico di Comandante del I° gruppo del 52° Reggimento Semovente “ Torino” in  Vercelli dal 1994-96  e  Comandante del Reggimento Artiglieria a Cavallo                 “VOLOIRE” a Milano. E’ stato Direttore dei Corsi di Stato Maggiore a Torino dal 2004 al 2005 e Vice Direttore del Centro Studi Post Conflittuali.
Ha partecipato ad attività addestrative all’estero in Germania (Arcade Fusion), Ucraina (Cooperative Dragon), Ungheria (Balaton), Repubblica Ceca (Display Determination) negli USA e in Inghilterra.
Il più importante impiego in ambito NATO è stato quello presso la NATO TRAINING MISSION  a Baghdad in qualità di Coordinatore dei Corsi di Stato Maggiore Junior e Senior  Iracheni dal  2005 al 2006.     
Dall’agosto 2008 al settembre 2011 ha ricoperto l’incarico di Addetto per la Difesa, Esercito e Aeronautica presso l’Ambasciata d’Italia a Berna e quello di membro consulente militare presso la Missione Permanente Italiana all’ONU di Ginevra.
Nel 2011 è stato assegnato presso il Comando Militare Esercito Liguria ed è transitato in Ausiliaria  nel maggio 2012. 
É Cavaliere della Repubblica Italiana, insignito della medaglia Mauriziana per aver servito per 50 anni  con  merito, medaglia di Lungo Comando, Cavaliere con sciabole dell’ Ordine Militare di Malta e dell’Ordine Costantiniano.
Laureato in Scienze Strategiche con master di II livello presso l’Università di Torino.
E’ sposato con la Signora Mara ha due figli Davide e Corrado.

Il Generale Repetto inizia la sua relazione con un inquadramento sul contesto  geostrategico creatosi a seguito di eventi quali la caduta del Muro di Berlino, fine della Guerra Fredda, crisi dei Balcani ecc… Ciò ha determinato la fine dei conflitti tradizionali interstatali – con dichiarazioni di guerra e alla fine di pace – e dall’insorgenza in varie aree del mondo di quelli intra-statali. Il nuovo scenario è caratterizzato da:
- asimmetria dei conflitti: il contendente inferiore per armamento e mezzi evita lo scontro convenzionale e compensa lo svantaggio con la guerriglia e attacchi suicidi;
- nuovi attori: entità non statali, decentrate, come le organizzazioni terroristiche e i movimenti di liberazione, le milizie paramilitari, i mercenari;                                                
- accresciuto ruolo delle popolazioni locali e dei media.
Queste nuove crisi regionali richiedono sempre più interventi di pace di Forze multinazionali (sotto egida ONU/UE/NATO), creano flussi di profughi e rifugiati, incoraggiano il crimine organizzato, creano le condizioni per lo sviluppo del terrorismo anche in nazioni lontane dalle aree di crisi. Gli interventi in queste aree comportano l’adozione di nuove strategie e di diversi tipi di attività per fronteggiare le peculiarità di quei conflitti, quali la mancanza di fronti ben definiti; la necessità d’intelligence e di operazioni sotto copertura; la difficoltà nel distinguere i combattenti dai civili inermi; le diversità etnico-tribali, religiose ed economiche delle popolazioni coinvolte.
Premessa questa analisi dei nuovi conflitti, il Relatore espone le tre fasi attraverso le quali si sviluppa l’azione militare di pace: pre-conflitto, con l’immissione e lo schieramento delle truppe; conflitto, con le azioni di combattimento; post-conflitto, con la stabilizzazione e ricostruzione e la ”Nation building”. E’ proprio la fase post-conflittuale è il tema centrale della relazione.
Le attività post-conflitto si sviluppano nel periodo che intercorre tra il termine delle operazioni prettamente militari ed il ripristino della sovranità  nazionale. Si tratta di un periodo di transizione che non implica la conclusione definitiva delle attività di combattimento e  durante il quale è necessario prevenire la confusione e porre le basi per il ristabilimento delle normali attività del tempo di pace. La strategia di successo si basa su questo paradigma: non ci può essere sviluppo senza sicurezza, ma non ci può essere sicurezza senza sviluppo, inteso come alternativa alla violenza.
Gli attori interagenti in questa fase sono vari: le Organizzazioni Governative, le Organizzazioni Internazionali, le Organizzazioni non Governative, i Militari. Tutti questi attori devono cooperare tra loro senza stereotipi e con un dialogo onesto, teso al conseguimento di soluzioni comuni.
Lo strumento militare impiegato in queste operazioni CRO (crisis response operations) è articolato in 3 blocchi opportunamente bilanciati e diversificati in funzione delle attività loro affidate: Combat anti-insorgenza; Sicurezza, Ricostruzione e assistenza umanitaria. I militari italiani sono quindi impegnati nelle attività di: Combat; Stabilizzazione; Ricostruzione di emergenza; Nation building; Local Governance. Il Gen. Repetto passa quindi a trattare più diffusamente le singole attività:
-  Combat: Contrasto dei residui nuclei di resistenza armata e terroristica.
-  Stabilizzazione: Controllo del territorio (sicurezza degli itinerari, controllo dei punti sensibili e dei confini); Contrasto della criminalità organizzata; Scorta convogli a favore delle varie Organizzazioni; Sminamento e bonifica esplosivi, attività questa di vitale importanza per l’incolumità della popolazione.
-  Ricostruzione d’emergenza: Ripristino dei servizi primari per la popolazione (gas, acqua, luce, rifornimento carburanti, nettezza urbana, ecc.); Attività connesse ad emergenze sanitarie; Assistenza umanitaria, ecc…
-  Nation Building: Ricostruzione materiale del paese (ponti, ripristino vie di comunicazione, scuole, ospedali ecc.); Ricostruzione della sua identità (cultura, identità, religione, istruzione, beni culturali ecc.).
-  Local Governance: Funzioni politiche (pubblica amministrazione dei territori, elezioni politiche ed amministrative, sviluppo economico, libertà di stampa); Funzioni di sicurezza (nuove forze armate e di pubblica sicurezza); Funzioni economiche e sociali (economia, attività produttive, sanità, istruzione, beni culturali ecc.).
La maggior parte delle suddette attività avviene non solo con il concorso di altri Paesi, ma anche di Forze di Polizia, Diplomatici, Magistrati ed ONG italiani, ma soprattutto ricercando un approccio culturale con le Autorità e le popolazioni locali.   
A questo punto, il Relatore fa un breve inciso su una sua esperienza personale in Iraq dove, nel 2005 a Bagdad nella fase post-conflittuale e nell’ambito della NATO Training Mission, prestò servizio come organizzatore e Docente dei Corsi di Staff per Ufficiali Junior e Senior del ricostituendo Esercito iracheno. A detti corsi parteciparono, dopo un’attenta ed oculata selezione degli aspiranti, 50 Ufficiali per i corsi Junior e 4 Ufficiali, 4 Civili e 4 donne per quelli Senior. Fu quello, nell’ambito della Local Governance, un calzante esempio dell’operato per ricostituire le Forze Armate irachene, superando notevoli difficoltà anche nel reperimento di idonei intrepreti per tradure le 25.000 pagine di sinossi dall’inglese all’arabo.    
Per ultima, il Generale proietta una lastrina che offre una rappresentazione sinottica dell’attuale impegno delle Forze Armate italiane fuori area, per un totale di circa 6.700 uomini, ripartiti in 24 missioni in 20 paesi in Europa, Africa ed Asia.
Il Gen. Repetto chiude la sua relazione affermando che alla base della soluzione ottimale di queste complesse operazioni di stabilizzazione e ricostruzione resta sempre il militare italiano con la sua millenaria cultura.

Terminato il lungo scrosciante applauso delle oltre 70 persone – con la rappresentanza di Ufficiali delle 4 Forze Armate, della Polizia di Stato e della Guardia  di Finanza - che hanno seguito con vivo interesse la relazione, il Presidente Buffa si è congratulato con il Gen. Repetto e ringraziato anche il Gen. Fierro per averci segnalato un tanto valido relatore. Ha poi espresso la sua riconoscenza alle Forze Armate, che, pur con personale professionalmente preparato e con mezzi ed equipaggiamento idonei, si trovano ad operare in teatri così lontani e ostili, affrontando ogni giorno pericoli e situazioni di crisi imprevedibili. 
Sono seguite le domande dei soci Colarusso, Solimano e Ferrua, ai quali ha risposto il Relatore ed anche il Gen. Fierro, che prima ha evidenziato che l’impegno militare italiano è notevole perché bisogna tener conto che per ogni contingente in missione all’estero ce ne devono essere altri due in patria, uno pronto a subentrargli e un altro appena rientrato in turno di riposo. Alla fine, il Gen. Fierro ha fatto rilevare come il 70% del bilancio militare sia assorbito dal personale: percentuale che renderebbe insostenibile l’operato di qualunque azienda civile.  La soluzione auspicata per conservare un efficiente strumento militare sarebbe, quindi, quella di ridurre il personale a 150.000 militari e 20.000 civili. 
Il presidente Nardi, infine, ringrazia a sua volta il Relatore ed auspica che il Paese non dimentichi i due Marinai ingiustamente trattenuti in India e si adoperi per il sollecito loro rientro in Italia
La bella e interessante serata si chiude con i rinnovati ringraziamenti dei due Presidenti al Relatore e agli Ufficiali che hanno accettato l’invito dei Club, con l’offerta ai Generali Repetto e Fierro del guidoncino e della cravatta del Club, e con il tocco sincrono di Buffa e Nardi delle rispettive campane. 
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