Sabato 7 aprile alle 18 si è aperta a Sestri Levante la Mostra “L’arte
statuaria Akan della Costa d’Avorio” organizzata dal Rotary Club
Chiavari-Tigullio e dell’Inner Wheel Club Tigullio col patrocinio del Comune di
Sestri Levante
Sono circa quaranta statue lignee ed altri oggetti, opera di artisti Akan
della Costa d’Avorio, illustrate da una brochure con schede tecniche, saggi
critici e DVD con foto in alta definizione.
E’ stata occasione anche di una raccolta fondi per l’acquisto e invio di
medicinali destinati alla Costa d’Avorio, per la cura di indigenti, anziani e
bambini
La mostra è rimasta aperta al pubblico fino al 6 maggio nella sala Carlo Bo
di Palazzo Fascie-Rossi con orario 10-12,30/15-19.
Tutte le opere provengono da collezionisti privati e sono state fornite da
Giovanni Franco Scanzi, che da 42 anni vive in Costa d’Avorio e che, da
rotariano del Club di Abidjan Sud, ha spesso collaborato col nostro Club per
numerosi service rivolti alle popolazioni di quel Paese, recentemente sconvlto
da una sanguinosa guerra civile.
Scanzi è da considerarsi uno dei massimi esperti europei di questo
particolare settore artistico e ha scritto, da solo e in collaborazione con
altri autori, diverse pubblicazioni sull’argomento.
La mostra di Sestri Levante è stata certamente la più importante sull’arte
statuaria Akan che si sia mai fatta in Italia e, probabilmente, per il valore
artistico ed etnografico delle opere esposte, una delle più importanti a
livello europeo.
Un ringraziamento particolare va:
al Liceo Artistico Luzzati di Chiavari e, in particolare, alla prof.
Mariastella Mignone e ai suoi ragazzi e ragazze, che hanno collaborato
all’allestimento e assicurato la loro presenza negli orari di apertura della
mostra;
alla Associazione Carabinieri in congedo, che ha assicurato sorveglianza e
sicurezza agli sponsor;
al Comune di Sestri Levante e, in particolare, all’Assessore per i beni
culturali Valentina Ghio a tutti coloro, rotaruiani e non, che si sono prodigati per trasporti,
logistica, progetto grafico ecc. ecc.
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1 - H cm 49, legno duro
Rara doppia maternità
Abron, sottoetnia Barbo; rinvenuta nella zona di Kronza verso il 1965. Bella
patina antica; perizoma in tessuto; numerose collane e catene al collo e sui
fianchi. |
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18 - H cm 3.7 - L cm 4.8 ottone
Peso Abron per pesare l’oro, epoca 19°
secolo, peso proverbio raffigurante un cacciatore che uccide la selvaggina.
Provenienza: vendita Christie’s - New York del 19 maggio 1992, collezione di
William A. Mc Carty - Cooper, lotto n° 72, ex collezione Webster Plass,
bibliografia: African Miniatures M.Webster Plass, preface W.Fagg - 1967 New
York.
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85 - H cm 39,5 - L cm 21, legno duro
Rarissima coppia Abouré con bambino seduti su
una grande sedia reale; epoca fine 19° secolo. Patina goudronneuse molto antica
trasformata dall’uso in patina lucida marrone scuro
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221 - H cm 71 - Figura cm 40, legno duro, pelle e
strisce di cuoio intrecciate
Tamburo Baoulé “Klin-Pli”; rinvenuto nella
regione di Sakassou.E’ decorato con una statua maschile finemente scolpita
nello stesso pezzo di legno. Tre maschere: “Kpan o Gbô Ba” (il piccolo Goli che
esce una sola volta per le feste di fine anno), “Djé” (testa di bufalo) e
“Kplé- Kplé” (maschera lunare) sono rappresentate su tre lati. Contrariamente
ai grandi tamburi (spesso di oltre due metri) che rappresentano la vita della
comunità degli antenati, questo tipo di tamburo è fabbricato per venerare un
solo grande antenato (notabile e importante). In questo tamburo l’effige del
defunto emerge nettamente e diventa una statua a sé stante. E’ uno strumento di
culto utilizzato per cantare le lodi del defunto; dopo avere recitato proverbi
in suo onore accompagnati dal suono del tamburo, si procede ai sacrifici
sgozzando animali (pecore, capretti, polli, faraone) sulle pareti del tamburo e
sulla statua. La presenza di una spessa crosta sacrificale ne attesta il lungo
e regolare utilizzo.
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