martedì 29 maggio 2012

Viaggio sociale 2012


TURCHIA : ISTANBUL, CAPPADOCIA & PAMUKKALE


Domenica 20 maggio ci siamo ritrovati in un folto gruppo, arricchito da amici e amiche rotariani di Rapallo e di Milano e di alcune innerine, all’aeroporto di Genova.
Partenza per Istanbul con volo di linea diretto della Turkish Airline.
 All’arrivo in aeroporto abbiamo incontrato Burak, un ragazzo molto in gamba e colto, che parla un impeccabile italiano e che ci ha fatto da guida per tutto il viaggio.
Dopo la cena in albergo abbiamo fatto in tempo a fare una lunga passeggiata nel centro di Istanbul fino alla Torre di Galata, illuminata in modo suggestivo, che a noi genovesi ricorda l’antico fondaco della Repubblica di Genova sul Corno d’Oro.
I due giorni successivi sono stati dedicati alla visita di Bisanzio - Costantinopoli – Istanbul, autentica perla incastonata tra Europa ed Asia.
Sempre con la sapiente guida di Burak (tifosissimo del Galatasaray, una della squadre di calcio di Istanbul e quest’anno campione di Turchia), abbiamo visitato il Mercato delle Spezie, le mura bizantine e il Palazzo di Topkapi, sontuosa dimora dei sultani per quasi quattro secoli, coi suoi favolosi tesori, compreso il pugnale dall’impugnatura impreziosita da enormi smeraldi, protagonista del famoso film “Topkapi” degli anni sessanta; poi la chiesa di San Salvatore in Chora con i suoi favolosi mosaici ed affreschi del XIV Sec., le vestigia dell’Ippodromo Bizantino; la Moschea Blu, celebre per le sue maioliche e la Cisterna Romana Sotterranea. E ancora: l’imponente chiesa di Santa Sofia, vero capolavoro dell’architettura bizantina, un tempo trasformata in moschea e ora in museo.

sabato 12 maggio 2012

Polpo ... congelato all'Antartide


Conviviale dell'11 maggio 2012
Cantina del Polpo - Sestri Levante
Relatore:  Andrea Ballarini
 "Polpo ... congelato all'Antartide"

Venerdì 11 maggio ci siamo ritrovati ancora una volta a Sestri Levante, ospiti questa volta della “Cantina del Polpo”, accogliente locale alle spalle del più famoso “Polpo Mario” e, in qualche modo, una sorta di depèndence di quello, ma con fresca veranda e intima saletta con camino.
Una sera di qualche settimana prima, il nostro Presidente aveva cenato lì piuttosto tardi in compagnia della moglie Paola, reduce da una intensa giornata divisa fra Mostra Akan e Acqua per Sempre e poi, data l’ora e la assenza di altri avventori, si era soffermato a chiacchierare con Andrea Ballarini, che gestisce entrambi i “Polpi” (e financo il quasi adiacente “Polpino”, piccola enoteca dove a qualunque ora si possono mangiare “panigacci” variamente conditi, la versione ligure delle piadine romagnole) insieme alla sorella Marina e al fratello Daniele.
Stimolato da alcune diapositive che scorrevano come salvaschermo del pc di Andrea, il discorso era scivolato (è proprio il caso di dirlo) sui ghiacci eterni del Polo Sud e così Andrea iniziò a raccontare la sua avventura come cuoco e responsabile del vettovagliamento e dell’alimentazione in una base scientifica all’Antartide, esperienza iniziata con tre mesi di permanenza in una base relativamente vicina alla costa e poi reiterata con un periodo di circa un anno in un’altra base più vicina ancora al Polo Sud geografico.
L’entusiasmo di Andrea, che aveva - così disse - realizzato uno dei sogni della sua vita, contagiò il Presidente che decise che avrebbe dovuto condividere coi soci del Club tale esperienza e così, in quattro e quattr’otto, concepì e organizzò la conviviale proprio alla “Cantina del Polpo”, anche se Andrea, per la verità, si era dichiarato disposto a venire a parlarci del suo amato Polo Sud in qualunque location lo avessimo invitato.
Così, dopo una gustosa cena a base di tagliolini col ragù di polpo e di stoccafisso alla genovese, Andrea ci ha raccontato la genesi (casuale), la preparazione e lo svolgimento della sua singolare esperienza a contatto con ricercatori di tutto il mondo, mostrandoci anche un filmato e numerose meravigliose diapositive di un posto così affascinante e, almeno apparentemente, tanto inospitale, che costringe gli operatori ad affrontare, nell’inverno australe, temperature che sfiorano i -100 C°, ma dove il nostro simpaticissimo Andrea ha trovato il modo di organizzare perfino la “Prima sagra antartica della foccaccetta di Libiola”!


domenica 6 maggio 2012

Un Amico ci ha lasciati

Marcello Steidler se n’è andato in punta di piedi, stroncato da un male, che, con la sua innata riservatezza, aveva voluto tacere a tutti, anche agli amici più cari e vicini.
Un po’, forse, per esorcizzare in qualche modo la malattia, un po’, forse, per non disturbare nessuno.
Ottantun anni vissuti con eleganza e discrezione fino in fondo.
Era nato a Trieste e, come tanti autentici figli di quella splendida città, passata da Venezia all’Impero Asburgico, al Regno d’Italia e poi alla Repubblica, transitando brevemente per l’autonomia del Territorio Libero, si sentiva profondamente italiano, ma anche un po’ cittadino del mondo, con la larghezza di vedute della gente che vive sul mare e impara a coltivare la curiosità di conoscere quel che viene di là dal mare.
E Marcello quella costante curiosità di conoscere l’ha conservata sempre: gran divoratore di libri, si era costruito una solida cultura eclettica: tutto lo interessava, tutto lo stimolava, dalla politica alla letteratura, dalla storia alle scienze.
La sua sua brillante conversazione era dotta, ma mai pedante, condita sempre con la sua arguta ironia, con la fine eleganza mitteleuropea delle sue origini, col lieve disincanto di chi in realtà conserva sempre la fanciullesca capacità di stupirsi.
Aveva praticato il canottaggio in gioventù e poi il tennis, sport dove la fatica fisica deve sempre essere al servizio di un gesto atletico armonioso.
Amava dipingere e disegnare. Conservo con affettuosa gratitudine un ritratto a carboncino che mi ha donato e un piccolo quadro che ritrae la torre sul lungomare di Rapallo, piccola opera sua che ho vinto in una delle tante lotterie benefiche del Rotary.
Aveva fatto carriera nel mondo assicurativo, in tempi in cui perfino nei colossi economici e finanziari vigeva un’etica del lavoro, una gamma di valori condivisi, che trascendevano in qualche misura la semplice dimensione del profitto. In fondo non son passati che pochi anni, ma sembra sia trascorsa un’era geologica.
E quei valori profondi, Marcello li aveva gelosamente custoditi nella sua dimensione familiare,
condivisa coi figli e con Maria Giovanna, sua intelligente, stimolante e adorata Musa, così come nella sua dimensione pubblica.
La bellissima annata in cui lui fu Presidente del Rotary Rapallo e io di quello di Chiavari, fu occasione per frequentarci e conoscerci più a fondo.
Ricordo il comune impegno per la creazione di una scuola postuniversitaria nel Tigullio, la comune partecipazione al Gruppo del “Grappolo”, che proprio in questi giorni ha festeggiato i suoi primi vent’anni, le riunioni interclub dove ci divertivamo a improvvisare presentazioni “palleggiandoci” la parola l’un l’altro (memorabile, al riguardo, una serata in onore delle Forze Armate alla Scuola Telecomunicazioni di Caperana)…
E poi il grande impegno nella Fondazione Zavattaro e, da ultimo, già sofferente del morbo che ce l’ha portato via, la sua partecipazione alla giuria della Mostra di Pittura per ragazzi disabili, organizzata l’anno scorso a Chiavari dall’Inner Wheel.
In quell’occasione, dando ulteriore prova di grande sensibilità, fece presente, con la sua  consueta elegante lievità, che, data la situazione degli artisti in mostra, non pareva bello né logico farne una graduatoria, ma sarebbe stato più appropriato premiare tutti indistintamente.
Naturalmente la sua proposta fu subito accolta.
Ci mancherà, come tutti coloro che hanno lasciato un segno importante nella nostra vita.
Addio, Marcello. A… Dio.
Mario Cappetti

sabato 5 maggio 2012

Ventennale del Grappolo


Tortona, 4 maggio 2012

Venerdì 4 maggio al Centro Mater Dei di Don Orione a Tortona, ci siamo incontrati con gli altri Club Rotary che fanno parte del Gruppo del Grappolo, per festeggiare i suoi primi vent’anni.
Tutto ebbe inizio dal XIV congresso distrettuale del Rotary, governatore in carica Umberto Tommaselli, dal tema: “OLTRE I CONFINI” tra libertà e necessità.
Il presidente del R.C. di Tortona, Franco Nicola, illustrando il suo programma per l’anno 1991-92 dichiarava: “Intendiamo intraprendere una strada innovativa, volta dimostrare all’esterno chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo e interpretare non nei discorsi, ma nei fatti, nelle opere, l’anima del Rotary, che ha la sua radice profonda nel servire. Scelta la “solidarietà” come risposta alle nuove emarginazioni si decise per l’istallazione di un ambulatorio odontoiatrico nella Costa d’Avorio, presso una missione della piccola Opera della Divina Provvidenza.
Giovanni Re, nella sua veste di coordinatore, assicurava la collaborazione dei club di Alessandria, Acqui, Asti e Casale e nel 1992 la struttura era funzionante e lo è tutt’oggi.
Poi venne nel 1996 l’iniziativa “Acqua per la vita” per il finanziamento di un acquedotto nel Togo terminato nel 1998 con la fornitura di acqua potabile a una popolazione di circa 2.500 unità.
In quell’anno si aggiunsero due club liguri il Chiavari-Tigullio (Presidente Mario Cappetti) e il Rapallo-Tigullio (Presidente Marcello Steidler) e, sulla spinta del loro formidabile entusiasmo e della competenza in materia di sovvenzioni della Rotary Foundation, il sodalizio ebbe un grandissimo sviluppo.
Mario Cappetti, oltre al logo che tuttora ci distingue, elaborò un protocollo d’intesa che consentiva, di anno in anno, l’aggregazione di un gruppo di Club per attuare importanti interventi nel campo dell’Azione Internazionale.
Questa iniziativa, formalizzata col nome di “Grappolo”, ci ha permesso di realizzare numerose e rilevanti operazioni in vari Paesi dell’Africa, del Sud America e dell’Est Europa ed ha il suo punto di forza nell’assoluta libertà di aggregazione per i Club, che annualmente possono decidere di partecipare a una o più iniziative comuni, e nella possibilità di raggiungere obiettivi che un solo Club non potrebbe attuare. I legami d’amicizia e collaborazione che vengono a instaurarsi tra membri di Club diversi, per il compimento di queste azioni, sono per noi la miglior gratificazione e stimolo a proseguire in questa direzione.
In questi anni abbiamo portato a termine ben 65 service internazionali, praticamente in tutti i continenti del globo, per un controvalore che supera i 2 milioni di Euro, cui, cosa assolutamente straordinaria, i Club partecipanti hanno contribuito per il 15%, mentre ben l’85% sono stati frutto di sponsorizzazioni e finanziamenti distrettuali e della Rotary Foundation, che i Club stessi hanno saputo catalizzare attorno ai loro progetti.
Nel corso della serata sono stati consegnati attestati di partecipazione a tutti i Club che hanno fatto parte del Grappolo e, soprattutto, è stata consegnata a Carlo Borasi, quale storico pilastro dell’organizzazione, il Certificate of Appreciation, conferito dalla Rotary Foundation al Gruppo del Grappolo per la sua instancabile attività rotariana.
I Club che attualmente fanno parte del Grappolo sono:
Acqui-Terme
Alessandria
Chiavari Tigullio
Gavi Libarna
Novi Ligure
Ovada del Centenario
Rapallo Tigullio
Tortona
Valenza 

venerdì 4 maggio 2012

Delpino in scena

Teatro Cantero, 3 maggio 2012

Giovedì 3 maggio 2012 alle ore 21 si è tenuto presso il teatro Cantero di Chiavari l’annuale spettacolo della compagnia teatrale “Delpino in scena”.
La serata ha visto la realizzazione di due spettacoli, il primo ha avuto come protagonisti gli esordienti, il secondo è stato costituito dalla messa in scena di “Amphitruo-Amphytrion” della compagnia teatrale del Liceo, per la regia del Prof. Rino Mario Giannini.
La pièce è stata portata poi anche a Siracusa il giorno 12 maggio 2012, nell’ambito della rassegna internazionale del dramma antico.
L’iniziativa, sostenuta anche quest’anno dal Rotary Club Chiavari-Tigullio, ha consentito che l’incasso della serata sia devoluto in beneficenza per il popolo Saharawi.
Alla fine il Presidente Mario Cappetti è salito sul palco per salutare i protagonisti ed abbracciare calorosamente il Prof. Giannini, suo antico compagno di scuola al Vittorino da Feltre di Genova 


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