sabato 29 aprile 2017

Perché la Giustizia in Italia non funziona?

Conviviale del 28 Aprile 2017
Hotel Monterosa - Chiavari
Relatore: Dott. Claudio VIAZZI


Venerdì 28 aprile è stato ospite del nostro Club il Presidente del Tribunale di Genova Claudio Viazzi,  in magistratura dal 1977 e Presidente del Tribunale di Genova dal 2009.
Un’analisi obbiettiva e senza peli sulla lingua del Presidente del Tribunale di Genova  del servizio giustizia in Italia. Un responsabile del disservizio individuato dal dottor Viazzi in primis nel legislatore schizofrenico che si muove sull'onda populista o, peggio, asseritamente emergenziale. Norme poi che scaturiscono da compromessi che costringono i Giudici ad interpretazioni necessariamente non univoche di fattispecie identiche che scioccano i giuristi e penalizzano i fruitori della giustizia ovvero i cittadini  e, con loro, i difensori sconcertati ed indecisi nelle loro scelte.
Ha lamentato nel prosieguo le piante organiche obsolete e non rispettose delle esigenze delle sedi di Tribunali, scoperte cronicamente del personale amministrativo per la ventennale carenza di concorsi, ma anche dei Magistrati, magari favorendo sedi che fruiscono di coperture oltre l'organico necessario per il numero dei cittadini del comprensorio. Ha criticato altresì l'eccessivo, progressivo aumento dei costi di accesso alla  giustizia divenuti esorbitanti.
Il Presidente quindi  ha individuato le soluzioni nel recepimento delle best practise di alcune isole felici, nella risoluzione delle vertenze civili in sede stragiudiziale, nella ottimizzazione del personale e svecchiamento dello stesso in funzione delle esigenze del processo telematico e, perché no, magari  con un ritorno all'antico ante - riforme  che abolirono il compianto Pretore: che chi, come noi, l'ha vissuto aveva un suo perché, così come i tre Giudici che, collegialmente, decidevano le cause nei Tribunali  ancora pochi anni orsono.
Ci ha interessato con aneddoti delle Sue esperienze professionali, negli incarichi ricoperti nella Sua quarantennale esperienza, anche in sede europea, che hanno colorito la cospicua relazione e le risposte alle domande degli astanti.
Da subito si è smarcato dall’accusa di essere stato decisivo nella soppressione del compianto Tribunale locale, rimarcando la scarsa correttezza nei provvedimenti che favorirono Tribunali  rispetto ad altri, mantenuti per scelte non certo ispirate alla (ndr millantata) razionalizzazione, pur onestamente ammettendo  di privilegiare Tribunali dimensionati e specializzati con sezioni adeguatamente attrezzate alle esigenze.
In  conclusione, un relatore diretto ed efficace nella Sua esposizione che manifesta pragmaticità, come la capacità di analisi senza remore e difese preconcette della categoria e di chi, con le sue scelte, condiziona un servizio  che -per essere tale- deve essere efficiente riflettendosi sulla vita di un Paese e della sua economia,  ma anche e soprattutto sulla qualità della vita dei suoi Cittadini.
Marco Delucchi Baroni
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