sabato 4 giugno 2016

I manoscritti di Leonardo. Un’occasione perduta?

Conviviale del 3 giugno 2016
Hotel Monterosa - Chiavari
RelatoreProf. Gianlodovico Melzi D'Eril




Venerdi 3 Giugno 2016, presso l’Hotel Monterosa di Chiavari, si è tenuta una riunione conviviale, alla quale ha partecipato, in qualità di relatore, il professor Gianlodovico Melzi D’Eril.
Laureato in Chimica e Medicina ha svolto la sua carriera prima in ambito ospedaliero e poi in ambito universitario a Pavia, Varese, Milano ed è autore di circa 350 pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali.
Non è uno storico, né uno studioso di arte ma ha vissuto, fin dall’infanzia, in particolare confidenza con la figura di Leonardo da Vinci.
Il Professor Melzi D’Eril è infatti il discendente di Giovanni Francesco Melzi, discepolo ed erede di Leonardo ed ha dimorato a Vaprio d’Adda, nella casa di famiglia ove è stata conservata, per diversi decenni la maggior parte degli scritti e dei disegni di Leonardo, prima della loro dispersione.
Nel corso della serata il relatore ha raccontato la storia della dispersione, avvenuta dopo la 
morte di Francesco Melzi nel 1570, di quel patrimonio straordinario e unico che furono i manoscritti di Leonardo e che finirono 20 anni dopo in mano a Pompeo Leoni, scultore alla 
corte di Madrid.
Leoni dopo aver trasportato tutto questo materiale in Spagna, lo riporta in seguito a Milano e da qui in poi si susseguono tutta una serie di passaggi che costituiscono un vero e proprio giallo storico, pieno di colpi di scena e di eventi incredibili che hanno fatto si che questo materiale, che inizialmente era tutto insieme, ora si trovi disperso in tutto il mondo.
Leoni, utilizzando numerosi manoscritti smembrati, compose il famoso “Codice Atlantico” che giunse all’Ambrosiana, insieme ad altri volumi, per donazione di Galeazzo Arconati che li aveva acquistati dagli eredi del Leoni e tra questi dodici manoscritti, requisiti da Napoleone nel 1796, sono rimasti a Parigi all’Institute De France.
Il “Codice Leicester”, prima di proprietà di Guglielmo della Porta a Roma, attraverso varie vicissitudini è finito nel 1994 nelle mani di Bill Gates e il “Codice sul Volo degli Uccelli”, frutto di una sottrazione dall’attuale manoscritto B, acquistato da Fedor Sabacnikov, è stato donato a Casa Savoia nel 1893.
A prima vista, se pensiamo che se il patrimonio Leonardesco fosse rimasto dove era in origine si sarebbe potuto studiare in un’unica soluzione, vien da pensare ad un’occasione perduta ma questa diaspora dei codici potrebbe essere anche un’occasione guadagnata, perché ha permesso un’attività di ricerca che ha fatto rimanere viva l’attenzione sull’argomento e che ha portato lo storico dell’arte Carlo Pedretti a pubblicare una mappa di questi codici nel mondo.
La storia di Leonardo e della sua eredità è la storia di una delle più grandi menti di tutti i tempi e sicuramente il Professor Melzi D’Eril è riuscito a rendere partecipi i presenti di questo importante pezzo di cultura italiana, artistica, scientifica e umana al tempo stesso.
Il tocco di campana del Presidente Filippo Casella, preceduto dalla consegna di un omaggio e del tradizionale guidoncino, hanno concluso la serata.
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